Le conferenze mirano ad indagare, secondo una prospettiva diacronica, alcuni degli aspetti centrali del dibattito filosofico sulle immagini, vale a dire attraverso quali processi un’immagine si genera, si materializza e smaterializza nel corso della storia delle idee; quale potenza simbolica viene attribuita alle immagini; se queste stesse hanno una memoria e una memoria nei popoli; quanto infine la storia delle immagini ha a che fare con la creatività e la libertà di pensiero, che si sottraggono alle istanze del dominio e della violenza.
Il tema prescelto, per sua stessa natura, richiede un approccio multidisciplinare e interdisciplinare per cui, le conferenze, oltre a indagare concetti e teorie filosofici, si confronteranno con le prospettive e i metodi di altre discipline: la storia della cultura, la storia dell’arte e la scienza delle religioni. Questi campi del sapere delineano un ampliamento di traiettoria verso la storia dei popoli, della mentalità collettiva, dell’immaginario religioso e poetico, e allo stesso tempo sollecitano un confronto con quanto i filosofi hanno scritto sui concetti di tempo, memoria, simbolo e inconscio collettivo.
Inaugurerà il ciclo la conferenza di Massimo Giuliani che esaminerà il divieto ebraico di rappresentare Dio. Francesca Masi, protagonista del secondo incontro, si occuperà dell’immagine, o fantasma, come elemento fondamentale dell’esperienza onirica descritta da Aristotele nei suoi trattatelli sul sogno e sui sogni. Il terzo appuntamento sarà invece dedicato al dialogo tra uno storico dell’arte, Aldo Galli, e uno storico della filosofia, Fabrizio Meroi, su Leon Battista Alberti, artista e pensatore del Rinascimento italiano, al quale dobbiamo acute riflessioni sulle immagini. Il ruolo dell’immagine all’interno dei processi cognitivi e come movente delle azioni umane sarà chiarito dall’intervento di Mauro Nobile, che traccerà un breve excursus da Aristotele a Wittgenstein. Sviluppando un discorso a cavallo tra filosofia e poesia, Carlo Salzani si occuperà dei modi di guardare all’alterità non umana caratteristici della tradizione occidentale, nonché della natura e della funzione dell’immagine nella vita “mentale” degli animali. Nell’ultima conferenza del ciclo, Mariagrazia Portera affronterà la delicatissima questione della salvaguardia del nostro mondo, la cosiddetta sfida ecologica, e applicherà un approccio estetico al tema della conservazione della biodiversità.
Si rimanda a lsito dell’Accademia per il programma completo (QUI).