Nella storia della spiritualità cattolica si è, finora, parlato di una “scuola spagnola” e di una “scuola francese”. Il libro individua una “scuola italiana”, tra Ottocento e Novecento, e ne ricostruisce la storia, che parte dalla figura di Antonio Rosmini, passa atttraverso la tradizione filippina di Alfonso Capecelatro e Giulio Bevilacqua, e culmina in Giovanni Battista Montini (Paolo VI). Aspetti caratterizzanti di tale “scuola” sono, da una parte, l’idea di una riforma della Chiesa dall’interno e, dall’altra, l’opposizione ad ogni religione politica (dalle statolatrie del XIX secolo ai totalitarismi del XX).